Una mattina di fine maggio l’imprenditore Franz Xaver Spechtenhauser, altoatesino residente da anni sul carso e proprietario di diverse aziende vinicole, carica alcune casse di vino sul suo cessna privato e decolla alla volta del Sud Tirolo. È un esperto aviatore, ma dopo pochi minuti dalla partenza l’aeroplano esplode in volo. L’analisi della Scientifica non lascia alcun dubbio: esplosivo al plastico c4, utilizzato negli anni ’60 e ’70 per gli attentati a sfondo politico. Un omicidio, dunque. Qualche giorno dopo, mentre si svolgono le esequie presso la Basilica di Aquileia – presenziate da Laurenti e dalla sua squadra a caccia di indizi – un portavalori contenente una tonnellata e mezzo di lingotti d’oro, partito da una banca di Vicenza e diretto in croazia, viene assaltato sull’autostrada A4 in uno spettacolare agguato, messo a punto da un gruppo di banditi che si finge una squadra di operatori stradali. il valore della refurtiva è pari a oltre 50 milioni di euro. Ma soprattutto, come rivela una delle figlie di Spechtenhauser durante il ricevimento che segue il funerale, anche quel carico era di proprietà dell’imprenditore altoatesino, e doveva essere recapitato all’Aurum d.o.o., la sua azienda orafa con sede in croazia. non può trattarsi di una coincidenza. il caso puzza anche a Roma, e viene istituita una commissione Speciale per indagare sull’assalto al portavalori con la cooperazione della Guardia di Finanza. Ma la squadra di Laurenti è sempre un passo avanti e, seppur avvalendosi di metodi non sempre del tutto ortodossi, riuscirà a mettere le mani sui banditi e scoprire cosa si cela dietro la morte di Spechtenhauser.
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brossura
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