"Ma se Stoner ci piace perché è un uomo come tutti noi, resta aperta la questione di perché questa affinità si sia imposta all'attenzione del pubblico solo negli ultimi dieci anni, mentre per la prima generazione di lettori non era così evidente, o non sembrava così importante. Se il personaggio è leggibile come modello di un certo atteggiamento nei confronti del mondo, il fatto che si sia rivelato come tale al grande pubblico con un effetto a scoppio ritardato rende la sua esemplarità ancora più intrigante: cosa hanno visto i lettori degli anni Duemila che i lettori degli anni Sessanta non potevano o non volevano vedere? Perché la vita privata dell'uomo medio ci interessa particolarmente oggi? Cosa ci dice il successo recente di Stoner sullo stato della nostra società?..." Dall'introduzione della curatrice Barbara Carnevali.
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illustrato
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