Una storia comune

Il libro racconta la storia di Alexander Aduev, un giovane sognatore che si trasferisce dalla provincia, dove la madre lo ha sempre coccolato, a San Pietroburgo a casa dello zio Pjotr, un pragmatico capitalista sposato con Lizaveta Alexandrovna, una donna molto più giovane di lei. Alexander crede nell’amore eterno, nell’amicizia indissolubile e soprattutto si reputa un grande poeta. Lo zio che lo ospita, uno dei caratteri indimenticabili della letteratura di sempre, cerca di riorientarlo a vedere la vita più realisticamente. Memorabile la scena in cui si accende un sigaro con un foglio in cui sono scritte le poesie che il nipote, con grandi aspettative, gli ha consegnato la sera prima. Quando, dopo varie disavventure amorose, il nipote, ormai trentacinquenne, sposa una signorina di buona famiglia con un patrimonio rispettabile di 350.000 rubli, lo zio potrà dichiararsi soddisfatto. Intanto sulle tempie del nipote sono già arrivate i primi segni della calvizie, i bei sogni sono svaniti, ma in compenso ci sono le onorificenze ed è circondato dal rispetto generale. Il titolo è una vicenda umoristica travolgente, una narrazione serrata intorno allo scontro di due mondi che sembrano in apparenza irriducibili.