Che in Vaticano alligni il vizio dell’avarizia è risaputo almeno dai tempi di Dante. Anche al giorno d’oggi, le notizie di cronaca si rincorrono, rafforzando la sensazione che il patrimonio economico della Chiesa cattolica non sia sempre utilizzato a fini pastorali. Ma si tratta perlopiù di scoop per sentito dire, rivelazioni di fonti anonime, intercettazioni spesso smentite. Emiliano Fittipaldi, che da anni si occupa di questi temi per il settimanale “L’Espresso”, ha raccolto da fonti confidenziali una grande quantità di documenti interni del Vaticano – verbali, bilanci, relazioni – e oggi è in grado di tracciare le prime mappe dell’impero finanziario della Chiesa, dai lussi (quasi) innocenti che si concedono i cardinali alle frodi milionarie, dagli investimenti favolosi in tutto il mondo al gigantesco affare degli ospedali, dalle trame dello IOR alla reale consistenza del tesoro del papa. Nella scia di libri fortunatissimi (da La questua di Curzio Maltese a Vaticano Spa e Sua Santità di Gianluigi Nuzzi), un’inchiesta tutta fondata su documenti inediti e fonti interne alla Curia, che fotografa un momento cruciale della storia vaticana, in cui un papa di nome Francesco sta saggiando la forza e la resistenza di quel vizio capitale cresciuto nella struttura stessa della sua Chiesa.
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Serie Bianca
brossura
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