Il Generale, Mario Castelli, è stato alla guida di un’azienda, ha avuto una bella famiglia, ha avuto molto dalla vita. Ora non ha più niente, o quasi. E’ stata una discesa veloce, inarrestabile e accelerata dalla determinazione distruttiva dell’amministratore delegato Repetti che gli ha tagliato ponti, conti e contatti. Scivolare sempre più in basso è stato più facile di quanto potesse immaginare. Ora vive insieme ad altre creature notturne in certi magazzini abbandonati. Racconta il suo passato a romeni, marocchini, ucraini, senegalesi. Castelli non ha neppure bisogno di uscire a chiedere la carità perché il poco che mangia glielo portano loro, i suoi sodali della notte. Si è fatto una cuccia, cavata in un anfratto, e tutti lo chiamano come lo chiamavano in azienda, Il Generale. Tutto procede finché i sodali gli dicono che qualcuno lo sta cercando. è una giovane studentessa di Economia, Rita, che ha studiato il suo caso e vorrebbe che l’azienda paterna (di tessuti industriali) non fosse assorbita da una combinata franco-cinese. Bella come una regina illumina la notte. Rita conquista la sua fiducia. Solo un fallimento come il suo – dice lei – ci può aiutare a modellare una risposta imprenditoriale fondata. A Mario Castelli forse non interessa più questo genere di risposta ma intravede la possibilità di preparare una vendetta.
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brossura
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